Chemiotipi
La gascromatografia o la spettrometria di massa hanno permesso di evidenziare la composizione chimica complessa di un olio essenziale, consentendo così una perfetta identificazione del chemiotipo.
Le componenti aromatiche di una pianta non sono immutabili. Una stessa pianta, crescendo in luoghi diversi, può secernere essenze molto diverse tra loro a seconda di una serie di variabili, tra cui l’esposizione al sole, il clima, la composizione del suolo, l’altitudine.
In funzione del biotipo (esposizione al sole, clima, composizione del suolo, altitudine...), una stessa pianta può secernere delle essenze molto diverse sul piano biochimico. Dalle variazioni di composizione biochimica degli oli essenziali dipende il concetto di chemiotipo (CT). Due chemiotipi dello stesso olio essenziale presentano non solo attività diverse ma anche tossicità molto variabili.
Esempio :
Thymus vulgaris CT thujanol : Molto sicuro nell’utilizzo, ben tollerato sulla pelle
- Thymus vulgaris CT thymol : Dermocaustico ed epatotossico a dosi elevate e prolungate.
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