TOSSICITÀ DEGLI OLI ESSENZIALI

 


Introduzione

 «Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.» Paracelso.

Gli oli essenziali sono stati utilizzati da millenni, ultimamente sono venduti nelle farmacie, nei negozi, su Internet e finalmente utilizzati anche negli ospedali.  Questa notorietà a volte ci fa dimenticare le precauzioni per l'uso ed i loro rischi tossici.

L'aromaterapia è una vera e propria medicina alternativa che utilizza questi estratti vegetali per guarire e prevenire problemi di salute.  Per non sbagliare nella scelta dell'olio essenziale bisogna assicurarsi di conoscerne il nome esatto: l'uso corretto e la prevenzione della tossicità aromatica inizia con l'identificazione precisa dell'olio essenziale che si desidera acquistare e questo coinvolge l'identità botanica e l'identità biochimica.

Un olio essenziale è definito dall'identificazione botanica completa della pianta distillata:

1.    denominazione in latino

2.   organo produttore

3.   suolo

4.   metodo di coltivazione con preferenza per gli OE da piante biologiche e selvatiche

Alcune piante hanno la capacità di variare le loro essenze e quindi fornire oli essenziali diversi e la loro identità botanica non è più sufficiente per identificarle correttamente e quindi bisogna conoscerne anche l’identità biochimica.

Nel secolo scorso, Franchomme introdusse la nozione di chemiotipo e da allora, questa è stata estesa a tutti gli oli essenziali: essa esprime il nome della molecola che permette di identificare l'olio essenziale all'interno della sua specie, ha una forte valenza terapeutica e fornisce garanzia di sicurezza e marchio di qualità.  Il chemiotipo e’ un concetto essenziale per alcune specie come, tra quelle più comuni, il rosmarino, il timo e la canfora.

Un olio chemiotipizzato è un prodotto in cui tutte le molecole aromatiche sono state studiate biochimicamente e identificate mediante cromatografia.  Ecco alcuni esempi di oli essenziali di, Rosmarinus officinalis:

Chemiotipo canfora: analgesico e miorilassante, NEUROTOSSICO e ABORTIVO, controindicato internamente, strettamente controindicato nelle donne in gravidanza e allattamento, nei bambini e nei soggetti epilettici

Chemiotipo verbenone: drenante epatico, ipocolesterolemizzante, regolatore endocrino, efficace soprattutto per via sublinguale, controindicato nelle donne in gravidanza e in allattamento, nei bambini e nei soggetti epilettici

Chemiotipo 1.8 cineolo (doTERRA): ossigenatore, mucolitico, antivirale, potente impatto respiratorio, congestioni polmonari, lenta eliminazione a livello intestinale, candida, fatica cronica e infezioni, specialmente stafilococco e streptococco, sconsigliato alle donne in gravidanza o allattamento, usare con cautela in caso di ipertensione.

COME EVITARE IL RISCHIO DI TOSSICITÀ?

Assunzione orale (capsula)

Gli oli essenziali sono concentrati dei principi attivi delle piante e sono necessarie due regole di cautela: non ingerirli se non li si conosce, e usarli diluiti in un po' di olio vegetale.

Questa via è rischiosa in caso di sovraddosaggio o di particolare fragilità dell'apparato digerente rischio che può essere neutralizzato con la diluizione con olio d’oliva nella capsula e con l'assunzione durante i pasti.

La via sublinguale (in bocca direttamente)

Questa via d'uso espone al rischio di dermocausticità: gli EO dermocaustici Cannella, Maggiorana, Origano e Timo non devono essere assunti per via sublinguale ma solo in capsule, cioè per via orale, con olio d’oliva.

La via topica

Questa modalità d'uso espone al rischio di irritazione o bruciore. Tutti gli oli essenziali sono generalmente ben tollerati (dipende dalla sensibilità individuale) se diluiti in olio vettore e la modalità di diluizione per un’assunzione sicura è di 1 goccia di OE e 3 di olio vettore, aumentandolo eventualmente per bambini e pelli sensibili.

Principale problema per l’uso topico è la fotosensibilizzazione: alcuni oli essenziali contengono furocumarine, molecole non volatili che si trovano negli oli di agrumi spremuti a freddo, ma non negli oli di agrumi distillati. Possono causare fotosensibilizzazione della pelle, soprattutto nelle persone più sensibili quando combinate con la radiazione ultravioletta (UV), rendendo la pelle particolarmente sensibile. Se esposta alla luce del sole (o di una lampada abbronzante) dopo l'applicazione topica di un olio fotosensibilizzante, la pelle può diventare temporaneamente pigmentata, rossa o irritata.

Quando si utilizza un olio essenziale fotosensibile per via topica, si raccomanda di evitare la luce solare per un massimo di 12 ore dopo l'uso.

La maggior parte degli oli essenziali di agrumi contiene una quantità sufficiente di furocumarine da creare una reazione cutanea, alcuni non hanno un'azione fototossica certa, mentre altri come l'olio essenziale di Arancia dolce ne contengono talmente poche da non creare nessuna sensibilizzazione.

Gli oli essenziali che possono causare reazioni fototossiche o fotosensibili sono:

·      Bergamotto

·      Pompelmo

·      Limone

·      Lime

·      Arancia amara

·      Cumino

·      Ruta

·      Angelica

Mentre quelli di agrumi spremuti a freddo considerati non fototossici sono:

·      Arancia rossa

·      Clementina

·      Mandarino

·      Mandarino rosso

·      Mandarino verde

·      Arancia dolce

·      Tangerine

·      Yuzu


Non esiste alcun rischio fototossico se gli oli sono utilizzati in un prodotto che non viene applicato al corpo o viene lavato via dalla pelle, come shampoo, prodotti da bagno o sapone nè se la pelle a cui sono applicati gli oli è coperta dagli abiti in modo tale da impedire ai raggi UV di raggiungerli.

La fotosensibilità e la fototossicità si applicano solo all'uso topico e non presentano gli stessi rischi se usati internamente. Se gli oli essenziali vengono diluiti in modo da diminuire la quantità di furocumarine a contatto con la pelle, i rischi di fotosensibilizzazione si riducono o, addirittura, annullano.

La via aromatica

In caso di diffusione di oli dermocaustici, questa via d'uso espone il paziente al rischio di irritazione delle mucose nasali solo se inalato direttamente dal diffusore, quindi non devono essere utilizzati come aerosol.

 

REGOLE DI PRUDENZA PER PROTEGGERSI DAI RISCHI TOSSICI

Attenzione alle miscele

In aromaterapia, si consiglia di utilizzare miscele di oli essenziali per sfruttarne l’aumentata l'efficacia della sinergia ma è importante sapere quali oli mescolare, quindi meglio evitare il fai da te e acquistare miscele studiate e testate scientificamente

Precauzioni per l'uso

Alcuni oli essenziali hanno una tossicità specifica: ad esempio, l'olio essenziale di menta piperita, grazie al suo effetto rinfrescante, se applicato in dose eccessiva, non diluito e su un'area troppo ampia può bruciare la pelle come un cubetto di ghiaccio.

Quasi tutti gli oli essenziali richiedono alcune precauzioni per l'uso ma è importante sottolineare che non hanno effetti collaterali se usati correttamente e con la piena consapevolezza della fragilità del soggetto che li riceve. E’ quindi importante prestare attenzione su neonati e bambini, donne incinte o che allattano, persone con asma ed epilessia, persone che assumono molti farmaci perché hanno una soglia di tolleranza più bassa.


Le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
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Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. 

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